Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     La rivoluzione del 1848 era destinata a dissolversi, come il sogno dei suoi poeti. Il movimento della “Giovine Europa”, volendo utilizzare le passioni nazionali al servizio dell’idea federalista, si realizzava all’inverso, promuovendo di fatto i nazionalismi.
     La repubblica romana di Mazzini e di Garibaldi è stata una delle tappe più importanti per l’Europa, essendo Roma bombardata da artiglierie spagnole, francesi, austriache, borboniche e piemontesi, mentre accanto a Mazzini ed a Garibaldi era accorso il fiore della gioventù europea, italiani, polacchi, francesi, ungheresi, inglesi e persino americani: la repubblica romana del 1848-49 è stata perciò un faro di libertà in tutta Europa, anche se è stata l’Europa delle monarchie ad avere il sopravvento.
     Le rivolte dei parigini, dei belgi a Bruxelles, dei viennesi, dei milanesi, degli ungheresi a Budapest hanno segnato la spinta di rinnovamento sociale e politico: il 1848 è una data europea per la febbre sociale e politica dei popoli d’Europa contrapposti all’Europa delle monarchie assolute.
     L’Europa delle monarchie, alcune costituzionali altre no, ne usciva però rinnovata, contenendo in sé i fermenti che vedevano emergere un nuovo Piemonte, una nuova Francia ed altri nuovi stati, con ottimi propositi, i quali si sarebbero tuttavia infranti quando, alla preminenza franco-austro-russa, si sostituirà la potenza-prepotenza di Bismark.
     Philippe Joseph Buchez aveva previsto una lunga e penosa lotta per arrivare ad una federazione europea ed influenzava profondamente Henri Feugueray, un altro pioniere degli Stati Uniti d’Europa.