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Ormai l’Europa aveva una sua fisionomia, sia pur nel pluralismo, se nel protocollo di Chatillon (5 febbraio 1814) i plenipotenziari si erano detti incaricati di trattare la pace con la Francia “in nome dell’Europa” ed in quello di Chaumont (1° marzo 1814) avevano precisato “il presente trattato di alleanza difensivo, avendo per scopo di mantenere l’equilibrio in Europa”, mentre nella dichiarazione di Vichy (15 marzo 1814) erano espressi “i sentimenti di tutta la forza della lega europea” e “la pace sarà quella dell’Europa”, mentre nell’atto di riconoscimento della neutralità svizzera si leggeva essere “nei veri interessi dell’Europa intera”, cosicché Metternich poteva esclamare, in una lettera a Wellington, “dopo tanto l’Europa è per me una patria”. Con il Congresso di Vienna, studiando nuovi equilibri, ci si metteva a parlare di Europa, contro Napoleone, che aveva tentato di farla, sia pur a modo suo! |