Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Il 1° luglio 1991 la Svezia si candidava ad entrare a far parte della C.E.E.; lo stesso giorno vi è stato lo scioglimento del Patto di Varsavia.
     Il 21 ottobre aveva luogo un accordo sulla costituzione dello Spazio Economico Europeo (S.E.E.) tra la C.E.E. e l’E.F.T.A., per consentire a questi paesi vicini di godere dei vantaggi del Mercato Unico Europeo ed essi, in cambio, ne accettavano le regole, essendo gli obiettivi della S.E.E.: associare i paesi dell’E.F.T.A. alla creazione di un mercato di 380 milioni di abitanti; estendere all’E.F.T.A. le politiche comunitarie (trasporti, ricerca e sviluppo, agricoltura e pesca, energia, ambiente, istruzione ed educazione, proprietà intellettuale etc.); proseguire negli sforzi per sostenere e consolidare la ripresa economica e ridurre la disoccupazione; rafforzare le consultazioni sul sistema commerciale multilaterale.
     Nel vertice di Roma del novembre 1991 veniva rinnovata l’Alleanza Atlantica.
     I lavori delle Conferenze intergovernative di Roma del dicembre 1990 venivano completati nel Consiglio Europeo di Maastricht del 9-10 dicembre 1991 (preludio al prossimo trattato), in cui i capi di stato o di governo dei “dodici” giungevano ad un’intesa sul “Trattato sull’Unione Europea”: il quadro europeo era infatti cambiato per cui occorreva fissare le nuove linee per un processo di rafforzamento dell’unione nel nuovo contesto.
     

Il Trattato di Maastricht

     Il 7 febbraio 1992 i ministri degli esteri e delle finanze dei “12” firmavano il “Trattato di Maastricht” o “Trattato sull’Unione Europea” (T.U.E.), che trasformava la Comunità Europea in Unione Europea (U.E.), il quale sarebbe entrato in vigore il 1° novembre 1993. Le principali novità consistevano nell’introduzione di una politica estera e di sicurezza comune, nella prospettiva di una moneta europea comune entro il 1999, in nuovi diritti per i cittadini europei (con istituzione della cittadinanza dell’Unione Europea), nell’inclusione di altri settori nelle competenze comunitarie: maggiore tutela dei consumatori, sanità, visti, trasporti, telecomunicazioni, energia, cooperazione allo sviluppo, politica industriale, istruzione, cultura, ambiente, ricerca, politica sociale, criminalità. Per il Parlamento Europeo veniva prevista un’estensione delle procedure di codecisione, diritto di approvare la nomina del presidente e degli altri membri della Commissione, diritto di approvare tutti i trattati internazionali. Era inoltre previsto l’avvio di negoziati per l’allargamento con alcuni paesi dell’E.F.T.A. (Austria, Svezia, Finlandia), che si sarebbero aperti all’inizio del 1993 ma che si sarebbero conclusi non prima della ratifica del T.U.E.