Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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I “dodici”

     Il 12 giugno 1985 a Madrid ed a Lisbona venivano firmati i Trattati di adesione della Spagna e del Portogallo, con decorrenza dal 1° gennaio 1986. Il 14 giugno Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo firmavano la Dichiarazione d’intenti di Schengen, la cui Convenzione verrà firmata il 19 luglio 1990, diretta a sopprimere i controlli alle frontiere comuni, un passo basilare verso l’Atto Unico Europeo; contemporaneamente la Commissione Europea trasmetteva al Consiglio dei Ministri il suo “libro bianco” sul completamento del mercato interno; la Comunità affrontava anche i gravi problemi della Politica Agraria Comune (P.A.C.).
     I capi di stato o di governo nella conferenza intergovernativa, convocata appositamente, esaminavano il progetto di riforma del trattato di Roma (istitutivo la C.E.E.), cosicché nella notte del 3 dicembre 1985 il Consiglio Europeo di Lussemburgo (2-4 dicembre) raggiungeva un compromesso: l’accordo veniva finalizzato come “Atto Unico Europeo” dei ministri degli esteri che si riunivano in conferenza il 16-17 dicembre 1985.
     Il Consiglio Europeo di Lussemburgo stabiliva così la creazione del mercato unico ed impegnava gli stati membri a cooperare nella politica estera.
     Con l’ingresso della Spagna e del Portogallo il 1° gennaio 1986 la C.E.E., divenuta dei “dodici”, aveva 321 milioni di abitanti (ossia 80 milioni più degli U.S.A. e circa 50 più dell’U.R.S.S.) ed il 22% del commercio mondiale. Tuttavia una crisi della politica agraria comune ad una conseguente crisi di bilancio stavano per sconvolgere la Comunità, che elaborava allora un programma finanziario quadriennale.