Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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La revisione del Trattato di Roma

     Il 12 marzo 1985 Jacques Delors, Presidente della Commissione Europea, esponeva agli europarlamentari il programma per il mercato interno, denominato “Europa 92” (obiettivo entro 1992), e la Commissione presentava il “libro bianco” con tutti i provvedimenti necessari. Infatti, nel vertice di Bruxelles del marzo 1985 i capi di stato o di governo fissavano come obiettivo prioritario il 1992.
     Il Consiglio Europeo di Milano del 29 giugno 1985 affidava alla Commissione l’incarico politico di dare attuazione al programma “Mercato interno 1992” ma, per poter sperare di raggiungere in sette anni l’obiettivo che non era stato possibile realizzare nei trent’anni precedenti (quando le interazioni avvenivano con meno stati), occorreva uno strumento idoneo, non bastando la solita dichiarazione d’intenti, ed il varo di un programma: si concertava allora d’inserirlo nel trattato istitutivo della C.E.E. mediante l’Atto Unico Europeo (A.U.E.), aggiungendo l’articolo 8A (che diverrà poi 7A del Trattato C.E.), in base al quale il mercato interno veniva definito uno spazio senza frontiere per la libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali, da adottare entro il 31 dicembre 1991. Questo ambizioso traguardo, conseguito con il varo dei 282 provvedimenti legislativi previsti dal “libro bianco”, consentiva di creare, a livello di Unione, la cornice normativa necessaria.