Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     A Ginevra veniva fondato (1954) il Centro Europeo per le Ricerche Nucleari (C.E.R.N.).
     Paolo Brezzi pubblicava a Roma Realtà e mito dell’Europa (1954). Lo spagnolo Luis Diez del Corral ne Il Ratto d’Europa (1954) meditava “del resto, il problema dell’avvenire degli europei e della loro civiltà, spossessata, non è più separabile, di fatto, da quello dell’avvenire del resto degli uomini”: la missione dell’Europa non era terminata, anche se sembrava attardata.
     

La C.E.E. e la C.E.E.A.

     Con il fallimento della C.E.D. entravano in crisi anche gli altri tentativi di unificazione europea, pur tuttavia si deve dar atto a quei governi di aver voluto proseguire nella costruzione iniziata. Varie le riflessioni, le critiche e le analisi: saggiamente si osservava che un ritmo rapido avrebbe reso l’Europa nascente troppo fragile e vulnerabile.
     L’1-2 giugno 1955 a Messina aveva luogo una nuova iniziativa: riuniti da Gaetano Martino, i ministri degli esteri dei “sei” annunciavano l’intenzione di proseguire nell’opera di unificazione avviata dalla C.E.C.A. e nella creazione di un’Europa unita, per conservare il suo ruolo nel mondo ed accrescere il livello di vita della popolazione. Resi prudenti dal fallimento della C.E.D., i “sei” decidevano di sviluppare, innanzi a tutto, un’unione economica ed incaricavano all’uopo un comitato intergovernativo, presieduto dal ministro belga Paul-Henry Spaak, con il compito di elaborare un rapporto sulla possibilità di un’unione economica generale, nonché di un’unione nel settore nucleare.