Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     All’O.E.C.E. si aggiungeva la N.A.T.O., un patto militare fra la maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale, gli U.S.A. ed il Canadà.
     Intanto Sartre, che ravvisava nella libertà dell’uomo la responsabilità di portare il mondo sulle spalle (per cui sarebbe totalmente responsabile della realtà storica), rielaborava alcuni scritti (1949) per la Conferenza Europea della Cultura di Losanna, definendo le condizioni di una difesa delle nostre diversità culturali, ed anche Carlo Schmid pronunciava un discorso. Lo svizzero Denis de Rougemont (uno degli organizzatori del Centro Europeo di Cultura) ne L’Esprit Européen tentava di valutare le capacità del genio europeo, comparandolo con i grandi imperi dell’est e dell’ovest e concludendo con il federalismo.
     Maria Montessori, prima di finire i suoi anni in Olanda, scriveva Educazione e pace (1949). Altiero Spinelli pubblicava Dagli Stati sovrani agli Stati Uniti d’Europa (1950) e Carlo Curcio Nazione Europa Umanità (Milano, 1950). Il tedesco Heinz Gollwitzer pubblicava a Monaco la sua opera Sull’ideologia europea nei sec. XVIII e XIX (1951).
     

I TRATTATI
     La C.E.C.A. e la C.E.D.

     Il 9 maggio 1950 Robert Schuman, un lorenese che aveva vissuto il dramma di due guerre mondiali tra paesi che si contendevano la sua regione, faceva una dichiarazione ufficiale, elaborata insieme a Jean Monnet, per sottoporre l’insieme della produzione franco-tedesca di carbone ed acciaio ad una comune “Alta Autorità”, nel quadro di un’organizzazione alla quale potessero aderire anche degli altri paesi europei: non si poteva infatti continuare ad imporre alla Germania dei controlli unilaterali, ma d’altra non tutti si fidavano di lasciarla troppo libera intravedendo in essa, sia pur divisa, anzi proprio per questo, una sempre latente minaccia per la pace.