Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Charles Lemonnier nel 1867 fondava la “Lega della Pace e della Libertà” e pubblicava la rivista “Gli Stati Uniti d’Europa” (dal 1872).
     Italiani, ungheresi, serbi, croati, sloveni, cechi, boemi, non hanno trovato nell’impero asburgico la coesione, neppure dopo il 1867 quando per l’Ungheria si è profilata una più autonoma collocazione nella compagine imperiale.
     A turno Francia ed Austria hanno tentato di rianimare un modello di Europa, l’Austria incarnando lo spirito “mitteleuropeo”. Ma se la Francia ha avuto l’astro di Napoleone I e poi il modello economico di Napoleone III, l’Austria ha avuto solo un criterio più culturale, il che non è poco, poiché ancor oggi il concetto di mitteleuropa è vivo nel cuore del continente, anche come criterio educativo e di impostazione. Vi è infatti molto da riflettere sulla valenza dell’aspetto culturale nell’Europa di domani.
     

L’Unione Monetaria Latina

     Nel 1851 si era inaugurata la prima Esposizione Universale a Londra, nel 1855 a Parigi, nel 1867 sempre a Parigi aveva avuto luogo l’ultima dell’impero di Napoleone III. La libertà dei commerci (concetto derivante dal latino, cum merce) era divenuta dogma in Germania, Inghilterra, Francia, Russia: l’inglese Richard Cobden nel 1860 aveva negoziato con il francese Michel Chevalier il Trattato di Commercio, sotto gli auspici di Napoleone III il quale auspicava nel 1867 la creazione degli Stati Uniti d’Europa. Non dobbiamo prendere alla lettera la retorica di Napoleone III, dobbiamo tuttavia ammettere il suo rilevante impegno per una nuova dimensione europea. Infatti Napoleone III ha proposto il modello europeo, ossia di un’Europa che, sotto la protezione della Francia, concorresse alla coesione, suffragato da molti decreti emanati fra il 1853 ed il 1856 per diminuire molti dazi doganali: la campagna di Crimea è stato un altro aspetto di questo anelito.