Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Un epitaffio per Linneo (1707-1778), il primo botanico d’Europa, iniziava “Homo Europaeus”.
     William Robrtson (1721-93) intraprendeva a dissodare storiograficamente il continente, ritenendo che la conoscenza delle diversità quanto quella dell’unità potesse essere utile.
     Andrea Appiani (1754-1817), oltre alle tempere sul mito, in un’opera rappresentava l’Europa politica, bella donna in una poltrona d’oro, testa rivolta all’Olimpo, scettro, cornucopia, bianca tunica e manto porporino, libri, squadre, compasso, globo (le scienze), una civetta (la sapienza), scalpello, mazzuola, tavolozza, arpa, caduceo, corona d’alloro (le arti). Simile ma posteriore come esecuzione e più ricca l’allegoria nell’opera di Angelo Pietrasanta, nella galleria Vittorio Emanuele a Milano.
     Antonio Condorcet (1743-94) era stato assertore della cooperazione scientifica internazionale e dell’espansione dei lumi in Europa. Il poeta spagnolo ed uomo di stato Melchiorre Gaspare de Jovellanos sognava un’Europa federata dall’istruzione.
     

Evoluzione degli Stati Uniti d’Europa

     Intanto i frutti maturavano oltre Atlantico, dove Beniamino Franklin poteva esclamare “tutta l’Europa è guadagnata alla nostra causa”, riferendosi alla creazione dell’Unione degli stati indipendenti americani, essendo più facile per l’America federarsi, con uomini venuti dall’Europa e con idee nate in Europa. Ecco perché Penn, non potendo contribuire a fare l’Europa, ha contribuito a fare l’America! Ovviamente, tutti gli stati sovrani in Europa rifiutavano tali princìpi. L’Europa aveva creduto di poter essere la guida dell’universo, con tutta l’umanità a sua disposizione, come veniva detto nella dura requisitoria di Alessandro Hamilton.