Pagina 14 di 155 |
Plinio il Vecchio (61/62-114 d.C.) faceva un altro tentativo (dedicando all’Europa i libri III e IV) ma, usando le medesime fonti di Strabone, prendeva gli stessi granchi, specialmente trattando dell’Europa settentrionale, mentre era più esatto nel descrivere le scienze naturali, anche dei luoghi più remoti, ed esclamava “altrix victoris omnium gentium populi, longeque terrarum, pulcherrima Europa”.
Il polemista Celso (II sec.) riteneva difficile che asiatici, europei, libici, greci e barbari si mettessero d’accordo per sottostare ad un’unica legge, il monoteismo cristiano. Il poeta latino Claudio Claudiano (370-404) indicava, nemici dell’Europa, il mauro Gildon ed il barbaro Alarico, ed anche nell’invettiva contro Rufino menzionava l’Europa. Sulpicio Severo (360-420) additava San Martino di Tours vanto dell’Europa mentre Sant’Agostino (354-430) nella Città di Dio vedeva da una parte l’Asia, dall’altra l’Europa e l’Africa. Secondo il Ven. Beda (675-755) nella cronaca “dei sei stati del mondo” l’Europa era composta da Gallia, Germania, Spagna ed Italia. |