Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948 – 1954)


Pagina 23 di 83       

%


     “Non abbiamo vissuto invano l'esperienza amara della Società delle Nazioni. L'O.N.U. è una tragica irrisione, svuotata dei suoi compiti essenziali dalla contesa fra Russia ed America. Da nessuna lega mondiale di stati sovrani, cioè di differenze rivali, possiamo attender la difesa della nostra pace.
     “Il nostro destino si gioca in Europa. La sua salute o la sua perdizione saranno la nostra. La salvezza e la stabilità della lira legata strettamente a quelle delle altre monete europee; e da esse dipende uno stabile equilibrio internazionale dei prezzi, e quindi più ampia libertà e costanza di traffici, maggiori possibilità di lavoro.
     “Solo in una unità europea di mercato, in una pacifica convivenza europea si può reinserire in termini di pace o di regime democratico la Germania e l'economia germanica, termini essenziali della stabilità europea e del nostro respiro economico. E solo questa convivenza europea unitariamente organizzata può darci la difesa della nostra libertà nazionale, della nostra pace. E forse di quella del mondo.
     “Problema di oggi, non di domani; concreto, non astratto. Opera di politici non di predicatori. Difficile certo spingere questa vecchia Europa, fossilizzata nel piano delle unità nazionali, a realizzare un grado superiore di evoluzione politica. Difficile portarla a vivere, economicamente e politicamente in termini di continente e non di provincie.
     Difficile ma non più utopistico. Gli eventi internazionali già costringono gli Stati d'Europa a patti politici come quello di Bruxelles. Occorreranno altre pressioni per promuovere accordi di maggiore ampiezza e – speriamo – di più chiara impostazione, e per giungere alla costituzione di un effettivo governo e superstato europeo, ultimo termine di quest'evoluzione. Se è un lavoro di lunga lena determinare un orientamento di fondo sicuro e non effimero nella pigra coscienza popolare, è già possibile realizzarlo nell'opinione pubblica di gruppi ed ambienti politici qualificati, e perciò decisivi.