Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948 – 1954)


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     Non è nostro intento scriver la biografia di Parri, penne più acute lo hanno fatto e lo faranno, bensì quello di porre il tassello mancante al mosaico che lo riguarda, per dar risalto ad un impegno pionieristico in materia così delicata. Sono appunti infatti particolarmente interessanti proprio perché depurati dalle scorie della dogmatica e della retorica che aleggiano intorno a lui, redatti secondo una dialettica della miglior tradizione classica, proprio come nell'antichità hanno avuto origine delle pagine immortali. Infatti, la maieutica socratica, nel far scaturire decisioni così importanti e, sotto molti aspetti, afferenti ad una nuova dimensione, qual è quella europea, è talmente evidente che, anche a distanza di parecchi decenni, moltissime righe, quasi tutte, appaiono vive, valide da poterle parametrare all'epoca in cui si vive, caratterizzata dai medesimi pro e contro che continuano persistenti.
     Dato l'evolversi del suo pensiero, filtrando a volte ampie o ristrette discussioni parlamentari o private con amici, colleghi, spettatori, conferenzieri, scrittori, giornalisti, troviamo, come accennato, qualche volta delle contraddizioni, che abbiamo però lasciato così, vive, per non alterare la freschezza, la genuinità del prodotto, di queste accorte meditazioni, da questa fresca sorgente che schiva le frasi fatte, i luoghi comuni, ma potrebbe divenire scuola di pensiero e di azione. Proprio in questo sta il peculiare interesse di queste riflessioni, poiché vi troviamo il dibattito sui grandi temi del momento, visti con occhio e mente responsabile dallo statista, “che alle genti svela” gli aspetti reconditi di molte situazioni internazionali, il quale è spesso segretamente chiamato a dare un parere sugli eventi, per di più caratterizzati dalle inquietudini ma soprattutto dai pericoli, come mine vaganti, di questi anni di mezzo secolo in cui l'altissima tecnologia ha permesso la produzione di ordigni di guerra di immensa portata.