L'aspetto meno noto dell'impegno politico di Ferruccio Parri è questo europeistico, che vogliamo lumeggiare opportunamente per la valenza prioritaria, forse un poco oscurata dalla luce splendente di Alcide De Gasperi. Ma interessante è notare come Parri, tuttavia, brilli di luce propria, anzi sarà nostro intento dimostrarlo in queste poche pagine, sulle quali ci soffermiamo a riflettere, il cui aspetto più interessante è l'analisi critica, qualche volta, lui stesso lo riconosce, anche contraddittoria, dato l'evolversi degli eventi drammatici sulla scena internazionale.
All'Archivio Centrale dello Stato di Roma è stato versato un cospicuo fondo di carte (1) di questo statista, dalle quali si può ricavare la profonda e poliedrica attenzione dedicata all'economia, alla finanza, alla statistica, alla storia, alle relazioni internazionali, avendo affinato il suo spirito nelle carceri politiche di Roma nonché al confino a Vallo della Lucania ed a Lipari, dove si era immerso in molte letture e profonde riflessioni, animato da uno spirito libero, che sarebbe sfociato nella resistenza, di cui è stato un effettivo valoroso protagonista, valendosi anche dell'esperienza maturata come alto ufficiale nella prima guerra mondiale. (2)
Tra le tantissime carte, vi è anche questo filone europeo, non grosso ma prezioso pur nella sua sottigliezza, caratterizzato a guisa di 'pepite' sparse in vari fogli e foglietti, che abbiamo selezionato, assemblato, come se fossero pagine di un taccuino virtuale, più che di un diario.
* * *
(1)
Carte Parri, versate all' Archivio Centrale dello Stato dalla famiglia dello statista nel 1982, riordinate ed inventariate
a cura delle Dott.sse Paola Puzzuoli e Caterina Arfè.
(2)
Due cartoline postali di Edgardo Sogno, al maggiore Ferruccio Parri del 28 e 29 giugno 1918, una indirizzata al
Comando Supremo, l'altra al Comando 6.a Armata in Zona di Guerra. Parri, pluridecorato, è stato il redattore del
bollettino della vittoria di Diaz.
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