Inno Europeo

parole di Patrizia Piola Caselli
musica del Maestro Enzo De Bellis




Lettera autografa del
Maestro Enzo De Bellis

     Il Maestro Enzo De Bellis, direttore del Conservatorio di Foggia, che ha avuto recentemente tante ovazioni al Teatro San Carlo di Napoli per la "Maria Stuarda", ha musicato l'Inno Europeo.
      Cambiano i tempi, cambiano i costumi, ma vi è sempre una continuità storica: la famiglia Piola Caselli che nel secolo scorso è stata parte attiva del Risorgimento italiano, ora è una famiglia che vive e lievita attivamente la formazione di una cultura europea, ed è per questo che l'autrice dell'Inno Europeo, lo ha scritto e lo ha affidato al Maestro De Bellis per musicarlo.
      Le parole dell'Inno, vogliono significare la forza e il coraggio di un popolo che prendendo coscienza indissolubile della propria unità e fratellanza, assume un ruolo storico. E' un ricordo di morti e di sangue, nel travaglio creativo di secoli di lotte. Un'idea di pochi uomini, per dare coraggio a chi li segue. Un'Europa giovane, che sta per nascere, e nello stesso tempo antica per civiltà, ma con l'urlo nel cuore. Non mancano passi di grande forza magnetica, il verso è vigoroso, la musica altrettanto.
      Non è certo la finezza stilistica dell' "Inno alle Nazioni" di Arrigo Boito musicato da Verdi. Quando esso mi venne additato, preferii fare in modo che ne venisse creato uno nuovo, poiché l'inno non deve essere un sia pur validissimo pezzo di repertorio, bensì l'espressione di una contingente epoca storica, come del resto lo fu la "Marsigliese", un urlo di riscossa uscito dai petti, più che un cesello, qualcosa di spontaneo, come del resto l'"Inno di Mameli", vivo nella realtà storica. Oltre a Verdi era stato considerato anche Beethoven. Noi però preferiamo De Bellis, non perchè vogliamo anteporlo a Verdi od a Beethoven, ma perchè possiamo, da Europei, stringergli la mano.

     Carlo Piola Caselli                30 Settembre 1974